2 Giugno 1946 – Bibbona e le sue donne donne
Dall'archivio storico comunale le carte che raccontano il ruolo avuto dalle donne nel Referendum che sancì la nascita della nostra Repubblica
Le donne di Bibbona ebbero l'opportunità di esprimere il proprio voto già il 31 marzo 1946, ben due mesi prima di quello del 2 giugno. Perché fu possibile? Semplicemente perché il decreto legge sul suffragio femminile era già stato varato e fra il 10 marzo e il 7 aprile si svolsero le elezioni in migliaia di Comuni italiani. Le restanti amministrazioni andarono al voto solo nell'autunno. E' per questo motivo che si indica la data del 2 Giugno come quella che ha visto per la prima volta la partecipazione di tutte le donne italiane. Alle elezioni del 31 marzo per l'elezione del Consiglio comunale si candidarono 38 cittadini, di cui due sole donne: Tersilia Benvenuti ed Emma Carlucci. Di Tersilia Benvenuti sappiamo molto poco: nata a Campiglia Marittima, nel 1946 aveva 42 due anni e solo da un anno era residente in Bibbona, mentre Emma era un'ostetrica libera professionista, originaria di Lucca, che venne ad abitare nel capoluogo nel 1942, dopo il matrimonio con un cittadino bibbonese. Tutto sommato portarono a casa un buon risultato, poiché le troviamo rispettivamente al 27 e 28 posto (su un totale di 38) con 232 e 228 voti, solo pochi in meno del ventesimo consigliere (241 voti), l'ultimo a entrare nel Consiglio comunale.
Sezioni | Maschi (votanti) | Femmine (votanti) | Candidato più votato
| Benvenuti Terzilia (voti ricevuti) | Carlucci Emma (voti ricevuti) | Candidato meno votato | Località |
Sezione I | 311 | 319 | 453 | 116 | 112 | 11 | Capoluogo |
Sezione II | 296 | 273 | 415 | 78 | 78 | 34 | Steccaia |
Sezione III | 399 | 346 | 616 | 38 | 38 | 25 | Braccio |
Dalla tabella si possono ricavare alcune informazioni.
Intanto le donne del Comune non si fecero scappare l'occasione del voto, e se nella sezione III furono un po' meno degli uomini, fu solo perché qui ne abitava un numero minore, come di vede dal sottostante prospetto. Altro elemento importante è la presenza di due donne, purtroppo due soltanto, nella lista dei consiglieri, che ricevettero un numero di preferenze superiori a diversi uomini. La maggior parte dei consensi arrivarono loro dal capoluogo. Qui risiedevano, avevano amici e vicini di casa, inoltre è probabile che Emma fosse stimata come levatrice. I nomi femminili compaiono, però, fra gli scrutatori delle tre sezioni. Nella prima sezione troviamo Cesarina Spinelli, originaria di Guardistallo e moglie del maresciallo dei Carabinieri Felice Benincasa, nella seconda Fernanda Santi, ricamatrice bibbonese, e nella terza Fernanda Filippini, un'insegnante originaria dell'Isola d'Elba che, proveniente da Livorno, nel 1931 si stabilì al Braccio, per poi ritornare nella città labronica. Una curiosità: il maresciallo Felice Benincasa, marito di Cesarina Spinelli, fu uno dei candidati nelle elezioni del 31 marzo e vice presidente della sezione II, in occasione del Referendum.
Veniamo ora al Referendum del 2 Giugno.
Gli uffici delle tre sezioni erano costituiti da uomini, con la sola eccezione della sezione III nella quale compariva ancora Fernanda Filippini. Notiamo che delle cinque donne presenti sulla scena politica almeno due possedevano una discreta istruzione (ostetrica e insegnante), di certo superiore alla maggior parte delle donne residenti nel Comune; inoltre la moglie del maresciallo doveva avere una visione abbastanza ampia della società, anche solo per i continui spostamenti da una città all'altra, a seguito del marito. Anche in questo caso le donne si presentarono in massa per esprimere il voto sulla forma istituzionale dello Stato: Monarchia o Repubblica?
Sezioni | Maschi | Femmine | Totale votanti | Repubblica (voti validi) | Monarchia (voti validi) | Località |
Sezione I Diritto al voto | 360 | 362 | 722 |
|
| Capoluogo |
Sezione I Votanti | 333 | 335 | 668 | 507 | 125 | Capoluogo |
Sezione II Diritto al voto | 315 | 326 | 641 |
|
| Steccaia |
Sezione II Votanti | 293 | 305 | 598 | 461 | 101 | Steccaia |
Sezione III Diritto al voto | 421 | 383 | 804 |
|
| Braccio |
Sezione III Votanti | 399 | 361 | 760 | 665 | 58 | Braccio |
Che possiamo dire?
La Repubblica vinse con 1.633 preferenze, contro le 284 della Monarchia. Nella sezione della Steccaia, ma anche in quella del capoluogo, la Monarchia era sicuramente più radicata, anche se la Repubblica vinse di gran lunga. Al Braccio di Bibbona, ritornata poi La California, non ci fu storia: la Repubblica fu la grande vincitrice. Il 2 giugno si votò anche per l'elezione dei deputati all'Assemblea Costituente, quell'assemblea che aveva il compito di scrivere la nostra Costituzione. In questo caso si trattò di vere e proprie elezioni politiche. Le liste erano dieci e quelle che ebbero il maggior numero di voti furono così descritte: “ Due bandiere sovrapposte Falce e Martello e stella 5 punte”, “Libro-Falce-Martello e sole” e “Scudo crociato con scritta Libertas”.
Gli altri partiti si presentavano così:
“Foglia di Edera”, “Fiaccola due stelle - Repubblica – Giustizia – Libertà”, “Libro, vanga , disco crociato – Partito Cristiano Sociale”, “Bandiera, spiga, stella”, “Circolo con stella a 5 punte”, “Scudo, stella, elmetto con piccola stella nera”, “Scudo nero con una grande U, un piccolo q e pressa”
Sezioni | Due bandiere sovrapposte Falce e Martello e stella 5 punte [P.C.I.] | Libro-Falce-Martello e sole [P.S.I.] | Scudo crociato con scritta Libertas [D.C.] | Altri 7 partiti | Località |
Sezione I (schede valide) | 292 | 170 | 127 | 38 | Capoluogo |
Sezione II (schede valide) | 288 | 124 | 92 | 57 | Steccaia |
Sezione III (schede valide) | 437 | 188 | 41 | 56 | Braccio |
Dal prospetto è chiaro che i partiti della sinistra, Partito Comunista e Socialista, ebbero la meglio, seguiti dalla Democrazia Cristiana, particolarmente distaccata al Braccio di Bibbona.